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di Alessandro Ranieri, con la collaborazione di Antonia Serena Bove (ricostruzione dello stato della pianificazione)

Quadro Programmatico

di Alessandro Ranieri, con la collaborazione di Antonia Serena Bove (ricostruzione dello stato della pianificazione)

Il Piano Regionale Paesistico dell’Abruzzo attualmente in vigore è stato approvato il 21 Marzo 1990, con cartografia aggiornata al 2004. Il Piano è organizzato secondo i seguenti ambiti:

  • ambiti montani
  • ambiti costieri
  • ambiti fluviali

Secondo l’articolo 3 del Piano, il piano regionale paesistico:

• definisce le “categorie da tutela e valorizzazione” per determinare il grado di conservazione, trasformazione ed uso degli elementi (areali, puntuali e lineari) e degli insiemi (sistemi); • individua - sulla base delle risultanze della ponderazione del valore conseguente alle analisi dei tematismi - le zone di Piano raccordate con le “categorie di tutela e valorizzazione”; • indica, per ciascuna delle predette zone, usi compatibili con l'obiettivo di conservazione, di trasformabilità o di valorizzazione ambientale prefissato; • definisce le condizioni minime di compatibilità dei luoghi in rapporto al mantenimento dei caratteri fondamentali degli stessi, e con riferimento agli indirizzi dettati dallo stesso P.R.P. per la pianificazione a scala inferiore; • prospetta le iniziative per favorire obiettivi di valorizzazione rispondenti anche a razionali esigenze di sviluppo economico e sociale; • individua le aree di complessità e ne determina le modalità attuatine mediante piani di dettaglio stabilendo, altresì, i limiti entro cui questi possono apportare marginali modifiche al P.R.P.; • indica le azioni programmatiche individuate dalle schede progetto sia all'interno che al di fuori delle aree di complessità che necessitano di piani di dettaglio

l D.Lgs n.42/2004, noto come “Codice dei Beni Culturali e del Pesaggio” obbliga le Regioni a dotarsi di Piano Paesaggistico o, per le Regioni che hanno già il Piano, ad effettuare una verifica e adeguamento alle nuove indicazioni dettate dallo stesso decreto. Nel 2004 è stato costituito un gruppo di progettazione, composto dai rappresentanti della Regione e delle quattro Province abruzzesi. Al piano vigente si vuole sostituire un piano che abbia le seguenti caratteristiche:

  • interessa l’intero territorio regionale;
  • determina obiettivi di qualità paesaggistica e relativi indirizzi progettuali
  • integra e aggiorna le analisi del territorio, inserendo nuovi parametri di riferimento come geomorfologia, aspetti naturalistico – ambientali, storico – culturali, simbolici e antropici, in linea con quanto stabilito dalla Convenzione Europea del Paesaggio.

- Delibera n.297 del 30 aprile 2004: viene firmato un protocollo d’intesa tra la Regione e le quattro Province approvato dalla Giunta Regionale. Si è costituito un “gruppo di progettazione” (il cosiddetto ufficio del Piano), composto dai rappresentanti della Regione e delle Province. - Determina Direttoriale del 27.10.2005: è stato stabilito di affidare ad un gruppo di lavoro esterno, da individuare attraverso procedura di evidenza pubblica, il supporto tecnico-scientifico, al “Gruppo di progettazione”. La Società Ecosfera di Roma ha vinto la gara di aggiudicazione. - Determinazione Direttoriale DA 111 del 19.10.2010: è stata avviata la procedura di Valutazione Ambientale Strategica V.A.S. del Piano Paesaggistico Regionale P.P.R. della Regione Abruzzo

Con riferimento alla tutela e valorizzazione degli asset naturali e culturali, il contesto regionale risulta ricco di biodiversità e di valori naturalistici e ciò ha dato luogo ad un’estesa azione di protezione in termini di istituzione di aree Natura 2000 (SIC e ZPS) e aree protette, che coprono quasi il 40% del territorio. Per avere maggiori dettagli sulle azioni condotte in passato si rimanda all’allegato al POR “All Sez. 1 e 2 - Aree protette”. In queste aree la Regione intende sostenere gli obiettivi di conservazione della biodiversità e degli ecosistemi, anche marini, attraverso politiche che integrino tutela, ripristino e uso sostenibile delle risorse, accompagnando l’intervento pubblico con la creazione e il supporto delle attività economiche che abbiano nella valorizzazione degli asset naturali il loro fondamento. Il POR FESR, in particolare, opererà nell’ambito delle aree protette e della rete Natura 2000 attraverso azioni di conservazione della biodiversità e di valorizzazione. La strategia del POR promuoverà, altresì, azioni per la costituzione/rafforzamento di poli culturali capaci da un lato di costituire elementi attrattivi, dall’altro di rappresentare strumenti di relazione con il territorio e veicoli di visibilità dell’offerta culturale. L’incremento dell’attrattività territoriale conseguente al miglioramento delle condizioni ambientali e al mantenimento dei valori del paesaggio, così come al potenziamento dei servizi culturali, è alla base dell’azione del POR volta al rafforzamento dell’immagine turistica della regione. In tale direzione, l’Abruzzo aderisce, altresì, alla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), assumendo l’impegno di sostenere i territori interni più deboli ma, allo stesso tempo, cruciali per il rilancio dell’economia regionale.

La politica di sviluppo regionale viene declinata nel POR secondo due direttrici fondate sullo sviluppo urbano sostenibile e sulla valorizzazione delle aree interne. Si tratta di politiche tra loro non disgiunte, che rimandano ad un unico disegno di riequilibrio territoriale, i cui primi riferimenti sono nella pianificazione regionale, e che il POR attua con i limiti del suo ambito di azione e della sua dimensione finanziaria (8,47% per la sola strategia delle aree urbane). Relativamente alle aree urbane, c’è stata un’attività di concertazione tra Regione e Autorità Urbane (AU), di particolare rilievo istituzionale. Il POR ha fatto proprio questo processo concertativo e, pertanto, intende sostenere lo sviluppo del ruolo delle città capoluogo, Pescara, Chieti, L’Aquila e Teramo, quali poli di primo livello dove si concentrano servizi e funzioni ad alta complessità, necessari alla competizione a livello globale e fattori essenziali di qualità e riequilibrio del territorio regionale.

Le città capoluogo sommano circa il 23% della popolazione regionale, e forniscono il territorio con funzioni differenziate, rappresentando per le zone limitrofe dei veri poli di identificazione economica, culturale, turistica e sociale. Con riferimento all’Agenda urbana, il POR interviene nelle 4 città capoluogo. Le necessità di concentrazione delle risorse hanno indotto a identificare una strategia di intervento che privilegia alcuni ambiti di potenziamento dei servizi pubblici in materia di mobilità sostenibile (OT4) in correlazione agli interventi proposti per la promozione dell’offerta turistico-culturale (OT6), da sviluppare entrambi anche attraverso un più esteso uso delle ICT in termini di servizi e contenuti digitali (OT2).

Il POR, dunque, secondo un disegno integrato specifico per ogni Città capoluogo, si concentrerà sui seguenti ambiti:

  • interventi di mobilità sostenibile urbana, finalizzati prioritariamente a garantire una più estesa accessibilità e fruizione dei principali siti di attrazione turistico-culturale delle aree urbane da parte dei residenti e non. In particolare sono previsti interventi per potenziare e migliorare l’efficienza dei sistemi di mobilità collettiva con l'introduzione di sistemi di trasporto puliti e intelligenti, incentivando l’uso di modalità alternative di trasporto (mobilità lenta). I Piani Urbani della Mobilità (PUM) dei 4 capoluoghi e gli specifici progetti presentati dalle rispettive AU (che si allegano al POR) hanno costituito il riferimento per la selezione delle azioni;
  • interventi per la tutela e la valorizzazione dei poli culturali urbani al fine di incrementare il grado di attrattività turistica e promuovere un più ampio accesso alla cultura da parte della popolazione residente. In questo contesto, saranno attuati interventi, selezionati dalle AU secondo le specifiche peculiarità di contesto e sostenuti da azioni a favore di più efficienti sistemi di mobilità, finalizzati ad incrementare e sviluppare il sistema dei servizi e delle attività di supporto alla fruizione turistico-culturale.
  • servizi innovativi in ambito ICT, al fine di incrementare lo sviluppo dell’offerta di servizi e l’utilizzo di ICT per garantire l’integrazione tra interventi di mobilità sostenibile e di promozione della fruizione turistico-culturale.

Nel lungo processo di consultazione, ognuna delle 4 Città ha individuato gli interventi integrati considerati importanti e rispondenti alle proprie potenzialità, vocazioni e fabbisogni, nell’ambito di una strategia complessiva finalizzata a rispondere alle sfide economiche ed ambientali presenti in questi territori.

Nel corso del 2017 tale processo di concertazione si è sviluppato attraverso la definizione delle Strategie urbane di sviluppo sostenibile da parte delle 4 Città, sulla scorta delle Linee guida approvate con DGR n.220 del 28/04/2017. Parallelamente alla promozione dello sviluppo urbano, si è ritenuto importante promuovere la valorizzazione delle aree interne, al fine di invertire le attuali condizioni di marginalizzazione e degrado, aderendo Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI). I dati statistici elaborati dalla Regione, a seguito della mappatura del Comitato Tecnico, evidenziano che oltre il 70% del territorio abruzzese è “area interna”. La Macroclasse “Aree Interne” ingloba ben 216 Comuni, con una prevalenza di Comuni Intermedi (n. 117), e di Comuni periferici (n. 76) ed una minoranza di Comuni ultraperiferici (n.23). In tali aree, fenomeni di marginalizzazione e degrado (tendenze demografiche negative, invecchiamento della popolazione, rischio idrogeologico), nonché carenze organizzative e di accessibilità con riferimento ai servizi essenziali (scuola, sanità e mobilità) richiedono l’attivazione di opportune politiche di contrasto.

La Regione, in tal senso, adotta un approccio “place based” capace, cioè, di cogliere le più urgenti sfide attraverso il potenziamento dei fattori latenti di sviluppo insiti nel territorio. Tra questi, le valenze ambientali (risorse idriche, sistemi agricoli, foreste, paesaggi naturali e umani) e culturali (beni archeologici, insediamenti storici, abbazie, piccoli musei, centri di mestiere) rappresentano i punti di forza da valorizzare, al fine di restituire vitalità economica ed innalzare la qualità della vita degli abitanti. La Regione ha condotto, in collaborazione con il Comitato Tecnico nazionale, l’elaborazione di opportune analisi territoriali ed approfondimenti statistici, nonché ha avviato un processo di “ascolto” degli attori locali, al fine di selezionare i possibili ambiti di intervento da candidare per l’attuazione della SNAI. Su tali aree saranno promossi Investimenti Territoriali Integrati (ITI) volti al conseguimento di tre obiettivi:

  • tutelare il territorio e la sicurezza degli abitanti
  • promuovere la diversità culturale e il policentrismo
  • concorrere al rilancio dello sviluppo

Gli ITI saranno finanziati con la partecipazione di risorse dedicate nel POR, per un totale complessivo di 10 M DI € . Inoltre, nell’allinearsi agli orientamenti della SNAI - incentrati sull’intervento congiunto della politica di coesione e delle politiche nazionali - la Regione promuoverà il pieno coordinamento tra la programmazione FESR, FSE, FEASR e le risorse della Legge di Stabilità 2014 e 2015, avvalendosi di tutte le opportunità rese disponibili dai nuovi regolamenti europei per una concreta integrazione delle fonti finanziarie. Accanto a ciò, la Regione finanzierà, per il tramite dell’Asse III (OT 3), Obiettivo Specifico 3.2 il rilancio competitivo delle imprese localizzate nelle aree di crisi e, nell’ambito dell’Asse VI (OT 6), l’attuazione degli Obiettivi Specifici 6.5 e 6.6, avverrà in coerenza con la strategia prevista per i Contratti di Fiume.

Motivazione della dotazione finanziaria

l’OT 6 (Ambiente e uso efficiente delle risorse), dispone del 7,92% delle risorse del POR ed è presente negli Assi VI (5,71%), VII (1,84% ) e IX (0,37%), per permettere la valorizzazione delle risorse naturali della regione e la promozione turistica. Nell'Asse VII (sviluppo urbano sostenibile), sarà perseguita la valorizzazione delle risorse culturali nell’ambito di strategie di sviluppo integrate. La concentrazione delle risorse sarà garantita dalla selezione delle aree oggetto di intervento: una linea di azione è dedicata alla conservazione della biodiversità e interessa in particolare i siti Natura 2000 esterni alle aree protette regionali. Un’altra linea è dedicata alla tutela e valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica ed interessa le aree protette regionali (escluso parchi nazionali); gli interventi a favore della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale interessano in via esclusiva le 4 città capoluogo di provincia.

  • PTPAR (Piano Territoriale Paesistico-Ambientale Regionale). 8 PTPAAV (Piani Territoriali Paesistico-Ambientali di Area Vasta) (’97-’99), che normano circa il 60% del territorio molisano e ricoprono le seguenti aree: Basso Molise, Lago di Guardialfiera – Fortore Molisano, Massiccio del Matese, Montagnola – Colle dell’Orso, Matese settentrionale, Medio Volturno Molisano, Mainarde e Valle dell’Alto Volturno, Alto Molise
  • Il 13% del territorio non ricompreso negli otto piani paesistici è sottoposto a tutela con provvedimenti ministeriali (DM e Galassini), nonché dai verbali delle commissioni provinciali. A questa percentuale vanno aggiunte le aree sottoposte a tutela ope legis ex. Art. 142 comma 1 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

Vengono di seguito riportate le attività che stanno portando alla redazione del nuovo Piano Paesaggistico regionale che coprirà l’intero territorio

  • Dgr n.153 28/02/2005: è approvato lo schema di articolazione del processo di pianificazione paesistica predisposto dal Servizio Beni Ambientali. La Regione affida degli incarichi per la redazione di studi, affidati a gruppi di ricerca universitari e finalizzati alla elaborazione di linee metodologiche per l’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio. Si tratta di lavori riguardanti “L’interpretazione del Paesaggio Molisano”, eseguito dall’Università La Sapienza di Roma e “Rischi del Paesaggio Molisano” dell’Università di Pescara e l’elaborazione di una Carta dei Beni Culturali su supporto G.I.S.
  • Dgr n.1060 21/12/2010: vengono affidate all’Unimol “le attività di ricerca finalizzate alla redazione del nuovo piano paesaggistico” (“Convenzione per l’attribuzione del contributo di ricerca per le attività di redazione del nuovo piano paesaggistico regionale del Molise del 28/02/2011)
  • 25 Gennaio 2018: firma del protocollo di intesa fra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Regione Molise, che si impegnano per l’elaborazione del piano paesaggistico esteso a tutto il territorio regionale, seguendo i principi di cooperazione tra le Amministrazioni pubbliche
  • Febbraio 2018: viene firmato il Disciplinare attuativo del Protocollo d’Intesa precedentemente citato. Viene fissato il cronoprogramma di attività previste, che sono, in linea generale: ricognizione del territorio oggetto di pianificazione, ricognizione degli immobili e delle aree dichiarati di notevole interesse pubblico, analisi delle dinamiche di trasformazione del territorio ai fini dell’individuazione dei fattori di rischio e degli elementi di vulnerabilità del paesaggio, individuazione degli interventi di recupero e riqualificazione delle aree significativamente compromesse o degradate, individuazione delle misure necessarie per il corretto inserimento nel contesto paesaggistico degli interventi di trasformazione del territorio, individuazione dei diversi ambiti e dei relativi obiettivi di qualità

Molise nell’obiettivo COMPETITIVITA’

1. Zoning” territorio regionale

  • Aree urbane (Venafro, Isernia, Campobasso, Termoli, Basso Molise)
  • Aree interne (provincia di CB, Matese, + provincia di IS, Alto Molise, Mainarde)
  • Aree industriali (nuclei industriali regionali)

2. Destinare al FESR, FSE, FAS, una quota parte del finanziamento totale di ciascun fondo, variabile in base agli obiettivi dei diversi tipi di strumento

Aree urbane e aree interne —> Progettazione Integrata Territoriale

  • Aree urbane - PISU(Progetti Integrati di Sviluppo Urbano)
    1. PISU: Termoli “PORTA DEL MOLISE”
    2. PISU: BASSO MOLISE (Campomarino, Guglionesi, Montecilfone, Montenero di Bisaccia, Petacciato, porto cannone, S.Giacomo degli Schiavoni, S.Martino in Pensilis)
  • Aree interne - PIT(Progetti Integrati di sviluppo Territoriale) o PAI(Aree Interne più svantaggiate della provincia di CB non eleggibili per i PIT)
  • Aree industriali - PIR (Progetti di Innovazione Regionale)

Strategia locale di sviluppo locale in Molise: “Linee guida per la progettazione territoriale 2007-2013” ➢ Piano Territoriale di Coordinamento provincia di CB (vedi tavole sito)

Approvazione da parte della Commissione Europea : 14 luglio 2015

Nuovi orientamenti e strategie: promozione di modelli di crescita più competitivi e con la finalità di perseguire uno sviluppo intelligente, sostenibile e solidale.

La dotazione finanziaria complessiva: € 153.607.454,00 che saranno a disposizione per raggiungere gli obiettivi dettati da Europa 2020

Due scelte strategiche:

  • POR plurifondo, integrato a livello finanziario e tematico ( FESR e FSE), orientato ad affrontare in maniera sinergica le priorità di sviluppo regionale secondo un innovato modello di coordinamento e programmazione unitaria
  • Concentrare le risorse su alcuni segmenti delle sfide da affrontare e sugli obiettivi tematici coerenti con essi, specializzando le varie fonti di finanziamento attivabili nel periodo 2014/2020 e lasciando le principali parti infrastrutturali all’intervento di altri Fondi (FSC e FEASR) e ad altri programmi nazionali ma mantenendo comunque un forte collegamento, integrazione e coordinamento
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  • Ultima modifica: 22/01/2021 16:53
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