Il villaggio protostorico di Campomarino - Un'ipotesi di valorizzazione

A seguito di rinvenimenti casuali, nel 1980 e nel 1981 sono emersi a Campomarino (CB), materiali protostorici. Le successive indagini e scavi, avutisi dal 1982 al 1989, hanno messo in luce un insediamento la cui frequentazione si è probabilmente protratta dalla fine dell'età del Bronzo (IX secolo a. C.) al VII secolo a.C. L’area d’interesse è posizionata nella zona più orientale di un terrazzo posto a poca distanza dal mare, quindi naturalmente ben difeso.

L'insediamento appare costituito da due aree abitative, delimitate, a sud-ovest, da una struttura muraria e da un fossato. L'indagine dell’area, ha evidenziato varie capanne e una fornace, con un grande quantitativo di reperti litici e fittili in ceramica proto-dauna. Tali elementi sembrano testimoniare, una volta di più, l’intenso interscambio commerciale e culturale tra le due sponde dell’Adriatico.

L'area dell'abitato risulta ribassata di 30-50 cm, rispetto al livello di calpestio dell'area circostante. Le capanne individuate presentano una pianta rettangolare absidata con pavimentazione in concotto o con piano in frantumi di ceramica e con pareti in incannucciata. Sono stati anche rinvenuti vasi da derrate, in alcuni casi infissi nel pavimento, fuseruole e pesi da telaio.

L’area, sottoposta a vincolo diretto per rilevante interesse archeologico, meriterebbe un'indagine ancora più ampia e un’adeguata valorizzazione. Una possibile sistemazione dell'area potrebbe prevedere, sia una corretta musealizzazione dei reperti e un’attenta copertura e protezione dei fondi di capanna, ove fossero rimasti in loco, sia la costituzione di un’ipotesi del villaggio com’esso poteva presentarsi al momento della sua massima vitalità. Dallo scavo, infatti, è possibile dedurre forma, numero e posizione delle capanne e anche la destinazione d’uso delle zone interne ad esse. In più, è già emerso il tetto di una casa miniaturizzata: da questo frammento è possibile partire per confronti, sia di natura archeologica che antropologica, per immaginare l’alzato delle abitazioni.

L'idea, d'altra parte, era già stata ventilata al momento del primo affioramento del sito. Su una pubblicazione della Soprintendenza Archeologica del Molise, datata al 1989, infatti, l'archeologa Angela Di Niro, scriveva:

“Le caratteristiche dell'insediamento (materiali estremamente deperibili) farebbero escludere la possibilità di una conservazione in situ dei manufatti; la particolare significatività storica del sito, l'unico finora nel Molise, induce tuttavia a riflettere sulla opportunità di elaborare in futuro un progetto di museo-laboratorio” (p. 24)

Quindi, in modo simile a quanto fatto per il “Parco archeologico e Museo all'aperto della terramara” a Montale Rangone (MO), infatti, si potrebbe creare uno spazio attrezzato, adatto sia alla visita di adulti ed esperti che a laboratori e giochi didattici per i più piccoli.

Fonti: Di Niro, Angela, Il sito protostorico di località Arcora a Campomarino (CB), in D'Henry, G. e Di Niro, A. e Ialenti, S. (curatori), “Tutela. V Settimana dei Beni culturali”, La rapida Grafedit, Matrice, 1989. Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise - Progetto preliminare linea ferroviaria Pescara-Bari, raddoppio Termoli-Lesina http://www.parcomontale.it/it Museo Sannitico di Campobasso (teche e pannelli esplicativi)

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  • Ultima modifica: 22/01/2021 16:54
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